venerdì 1 luglio 2011

Il coccodrillo

Non so perché continuo a mantenere aperto questo blog, non mi viene voglia di riempirlo di cose che nessuno legge, a che serve? Forse lo chiuderó.... mi é sparita la voglia di comunicare. Sono morta dentro. A chi cazzo gliene frega? A me forse... oggi sono triste e di mal umore, piove nella selva caribeña, piove e un coccodrillo é finito male. Alle cinque di questa mattina é stato catturato da un gruppo di facinorosi, era molto grande, aveva la bocca larga, non faceva male a nessuno, se ne stava tranquillo prendendo il sole sulla battigia, osservava l'orizzonte blu ed il sole gli solleticava la pellaccia dura, non si muoveva, era davvero un nulla facente, peró il popolo aveva paura, una paura folle, non dormivano piu da circa una settimana, il coccodrillo era sulla bocca di tutti, e lui lí non l'apriva nemmeno, stava al sole, senza colpo ferire, peró dava fastidio, la sua sola presenza inquietava gli animi senz'anima dei villici annoiati da tanto nulla che succede qui da queste parti maledettamente belle del globo terrestre. Il coccodrillo é morto, senza onori ne gloria, non so se avesse una famiglia, non so nulla di lui, so solo ch'era un coccodrillo grande e ch'era sdraiato in spiaggia da circa una settimana e che in quei giorni non ammazzó nessuno, forse qualche zanzara che passó inavvertitamente davanti alla sua bocca larga, forse anche lui si sentiva morto dentro, come mi sento io oggi, in questo giorno di pioggia caribeña....ecco, mi sento meglio ora che l'ho scritto. Forse continueró a scrivere, dopotutto mi croggiolo dietro al dolore della mia anima in pena, sempre in pena per qualcosa che non ho fatto perché arrivo sempre tardi, alle cinque di stamattina non lo sapevo che avrebbero ucciso il povero coccodrillo inerte. Ho pena per lui, una buona scusa per piangere lacrime umane... quelle di coccodrillo non funzionano, nessuno gli crede.

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