lunedì 20 dicembre 2010

un invito ai poeti


Per tutti i poeti incompresi, martedì 21 Dicembre il circolo La Paresse organizza la gara di poesia "La fame dei Poeti". Siete invitati a partecipare con al massimo tre testi recitati della lunghezza massima di tre minuti, ad argomento libero. In un periodo di crisi, la scelta dei premi è più che azzeccata:
"Primo Classificato: Un Prosciutto
Secondo Classificato: 4 bottiglie di Rosso dell'Umbria Terre del Carpine e formaggio pecorino
Terzo Classificato: 2 bottiglie di Rosso dell'Umbria Terre del Carpine e formaggio pecorino
Quarto classificato: formaggio pecorino e pasta grano duro
Quinto classificato: 1 bottiglia di Rosso dell'Umbria Terre del Carpine
Dal Sesto classificato in poi, per tutti i concorrenti presenti: pasta grano duro"
Le iscrizioni si accettano sino alle 20.45 del 21 dicembre direttamente sul posto.

Ho risposto cosí a questo messaggio:



Il cibo non sazia
fami ataviche
il vino non accheta la sete
le tavole imbandite attraggono falsi poeti affamati di fama

dei premi e delle pene bisognerebbe disfarsi.
Mi orrorizza l'idea, maialino nato per convertirmi in prosciutto addentato da Poeti incompresi... brrr...

All'uva dedicheró la mia bocca
chicco a chicco le permetteró d'entrare
i lumi dell'alcol m'intorpidiscono i pensieri.

giovedì 16 dicembre 2010

Risposta a Deborah

Tutti i Paesi sono di merda, se andiamo a scavare... ritengo che anche la nostra mente sia un Paese, ecco perché bisogna essere leggeri e passare oltre quello che 'sembra' accadere, il male e il bene sono facce della stessa medaglia, oggi abbiamo tecnologie che ci stanno permettendo ora, qui, nel presente, di comunicare idee in tempo reale, e questo é straordinario, non si tratta di errori, si tratta di esperienze, non si tratta di fallimenti, si tratta di esperimenti, le nostre menti sono potenti, possiamo indirizzare il mondo verso ció che é inequivocabilmente giusto.... per capire meglio quello che voglio dirti Deborah, non é giusto per nessuna ragione al mondo che i nostri cuccioli muoiano nella maniera piu atroce ancora. Bisogna assolutamente lavorare affinché questo non accada mai piu...

Bisogna fare. Qualsiasi meta si voglia raggiungere in questa vita abbisogna di un periodo di lavoro, che puo essere piu o meno breve...cambiare le coscienze é il lavoro che dobbiamo fare insieme, e per far questo bisogna prima di tutto credere nella potenza delle nostre azioni, la violenza genera violenza, chi é piu violento? lo Stato che ti schiaccia ogni giorno, goccia a goccia? o l'imbecille di turno che non ha utlilizzato il cervello prima di essere lí in piazza.... secondo me se il movimento studentesco per un anno non pagasse piu le tasse, non si iscrivesse piu ai corsi, e voglio vedere se non cambia la frittata subito subito, manderebbe in tilt tutte le cittá universitarie, e si scatenerebbe una caduta a catena dei sistemi baronili della societá tutta.... 

pensare, e non abbattersi, viva il cielo che esistono i problemi, 
Problema, svolgimento, soluzione. Altrimenti si chiamerebbe catastrofe irreversibile....

su con la testa, e a combattere questa battaglia che non sará piu condotta alla maniera maschile, ossia con le pene-spade, ma sará condotta alla maniera femminile, la vita é sacra, giu le mani dai nostri ventri, guai a chi tocca i nostri figli! 

Non ti fare ingannare dai linguaggi visivi... agli uomini son sempre piaciute le arene e i gladiatori... 

é ora di riprenderci l'odore del nostro sangue, quello delle nostre mestruazioni, sacro alla vita.
Ciao dolce Deborah.

risposta di Deborah

É la prima volta che non mi riferisco alla politica anna..... ma a me..
il mio esaurimento, la mia paura, non è certo rivolta al potere... 
la penso esattamente come te, ma quello che pensiamo, quello che tu mi hai espresso con parole bellissime e significative... è impossibile.
Nessuno riuscirà mai ad ignorare ciò che succede per un bene addirittura "cosmico".. =) è vero che non ha più senso la scuola, non ha mai avuto senso la violenza, e secondo me non hanno senso di esistere neanche così questi "politicanti".
Il mio è un linguaggio rivolto a me stessa, il "paese di merda" l'ho messo tanto per dirlo, sono stufa anche di parlare delle stesse maledette cose davvero......STANCHISSIMA. Scusami ma non voglio essere interpretata male purtroppo con la politica questo succede sempre, soprattutto se è su facebook.
tutto avranno da me questi stronzi, tranne che l'esaurimento, la rassegnazione e la violenza da black block.
ma e quello che voglio io, quello che vuoi tu, non lo vogliamo INSIEME, e non lo manifestiamo LIBERAMENTE con una VERA presa di coscienza, civile, culturale, sociale, politica..
non credo arrivi dal cielo una soluzione che ci renda migliori.
la vita e la natura siamo noi, niente è statico è vero, ma almeno finkè restiamo noi in vita, se continua così, statico non lo sarà mai, sarà sempre peggio.. certo, se continua così.
ma sento che qualcosa si muove, e anche se in questo qualcosa molto è sbagliato, qualcosa si muove e sta cambiando..
qua si tratta di un concetto molto più ampio dell'italia.
a prescindere dalla politica e dal resto e da come è ridotta la nostra società, la storia è questa.. siamo esseri umani che hanno e stanno sbagliando. abbiamo fallito da una parte, c'è la decadenza da una parte, e la gioia dall'altra.

Carteggio con Deborah

Deborah, tutti i Paesi sono di merda, se vai a scavare... bisogna essere leggeri e passare oltre quello che accade... se tutti ignorassero quello che accade e ci si concentrasse a fare quello che é giusto cosmicamente, tutti questi signori del potere non hanno improvvisamente senso di esistere.... 

bisogna cambiare il linguaggio, bisogna rivoluzionare il concetto di studio, abbattere i luoghi del Sapere come le Universitá, luogni pieni di bugie clamorose... la Scuola, oggi, non ha piu senso, é un luogo dove si indottrinano i cervelli a pensare quello che il Potere occulto stabilisce che si debba pensare....

Questo momento storico é straordinario... finalmente la gente si stá svegliando... Non bisogna esaurirsi, bisogna invece smettere di aver paura di chi sta al potere, bisogna avere la consapevolezza che possiamo tutti assieme buttare giu i potenti dai loro piedistalli, dove per assurdo noi tutti li abbiamo posizionati, e cosí come li abbiamo messi la, possiamo farli scendere, solo se lo vogliamo veramente tutto puó cambiare...ed anche se non lo vogliamo, tutto cambia lo stesso, perché cosí é... qui sta la forza della natura che tutto trasforma in altro costantemente, anche quando pensiamo che tutto sia statico, nulla lo é...

lunedì 18 ottobre 2010

La fellicitá

Non potró mai essere felice sino a quando i miei figli muoiono nella maniera piu ingiusta del mondo, sono donna, sono madre, per la proprietá transitiva quindi sono madre di tutti i bimbi del mondo, come posso essere felice quindi alla luce di quello che succede attorno a me? 

Non si tratta di citare persone che magari nemmeno sono esistite, come il tal Gesú.... o credere in  questo o in quello.... a volte le leggi sono ingiuste e vanno rivisitate, e non si tratta di fortuna... si tratta di prendere coscienza che cosí come stanno le cose il futuro di tutti é incerto, i Potenti vogliono matenere il sud del mondo povero e affamato perché fa comodo cosí.... l'Africa é ricchissima, potrebbe sfamare tutto il mondo, e cosí anche altri Stati che vivono nella miseria piu assurda.... e mentre i piccoli individui passano la vita pensando di essere felici nel loro piccolo mondo, il Mondo muore....

Di che felicitá stiamo parlando quindi? Persino le tartarughe stanno morendo per colpa della cecitá degli umani.... 

mercoledì 23 giugno 2010

A mis nietas

No existe juventud donde falta un fuerte sentido de rebelión.

A los jóvenes les digo: rebélense, rebélense siempre, de otro modo amenazáis de no vivir vuestra vida, obligados por vosotros mismos viviréis la vida de otros que ya existían cuando habéis nacido. 

No creéis a los que les dicen que por ser joven sois carentes de sapiencia y sabiduría, ya que efectivamente sois más viejos de nosotros que somos ancianos, tenéis más años de Historia en las espaldas, desde la cual podéis sacar vuestras propias conclusiones.   

No creéis a los que les dicen que el futuro es incierto, sois vosotros mismos los artífices de vuestro futuro, nosotros los necesitaremos un día, y finalmente los hijos de vuestros hijos serán personas libres cuando nosotros ya no existiremos. 

No elegís las calles que ya recorrieron otros, los ‘adultos’, las calles del leaderismo, las calles de los premios y de los castigos, de la ignorancia, de la acidia, de la envidia, de la maldad, del odio, de la guerra, de la codicia, de la glotonería, de la ceguera egoísta, de la falta de la verdad, del miedo, de la censura, de la arrogancia, de la falta de respecto, de la falta de ternura, de inteligencia, de lógica, de amor. 

Alle mie nipotine

Non esiste gioventú laddove manca un forte senso di ribellione.  

Ai giovani dico: ribellatevi, ribellatevi sempre, altrimenti rischiate di non vivere la vostra vita, costretti da voi stessi vivrete la vita di altri ch’erano giá quando siete nati. Non credete a quelli che vi dicono che siete piú giovani e per cui carenti di sapienza e saggezza, giacché in effetti siete piu vecchi di noi che siamo anziani, avete piu anni di Storia sul groppone dalla quale potete trarre le vostre conclusioni. 


Non credete a quelli che vi dicono che il futuro é incerto, siete voi gli artefici del vostro futuro, noi avremo bisogno di voi un giorno, e i figli dei vostri figli saranno finalmente persone libere quando noi non ci saremo piú.


Non scegliete le vie giá percorse da altri piú vecchi di voi, le vie del leaderismo, le vie dei premi e delle pene, dell’ignoranza, dell’accidia, dell’invidia, della cattiveria, dell’odio, della guerra, della cupidigia, dell’ingordigia, della cecitá egoista, della mancanza di veritá, della paura, della censura, dell’arroganza, della tracotanza, della mancanza di rispetto, della mancanza di dolcezza, d’intelligenza, di logica, d’amore. 

martedì 22 giugno 2010

contro le barbarie

É inequivocabile che un essere, sia egli umano, o quaglia, o albero, o delfino, o filo d'erba, o formica, o molecola, o attimo, o goccia d'acqua o...infinite vite, pietre, terra, radici, un tutto di esseri insomma, é inequivocabile che soffra se viene rinchiuso tra le sbarre di una mentalitá disumana, la mentalitá dell'arrogante che ha paura del divenire. Non esiste la follia se non tra le pieghe di questa umanitá spenta, arrogante e amareggiata, arrogantemente ignorante. Sono anni che si ripete che dalla cannabis si ricava combustibile. Non bisogna lavorare alla Fiat e in nessun'altra fabbrica, é disumano, é tradire la vita. Non sono matta. Sono una persona viva, non ho mai creduto agli ordinati, prima era il Caos, era la perfezione. L'anima ferita a morte non si riemargina con una pastiglia.


Es inequívoco que un ser, sea humano o perdiz, árbol o delfín, hilo de hierba o hormiga, o molécula, o instante, o gota de agua o... infinitas vidas, piedras, tierra, raíces, todo un conjunto de seres en fin, es inequívoco que sufra al tenerlo encerrado entres jaulas de una mentalidad inhumana, la mentalidad del arrogante que le tiene miedo al futuro. La locura existe entres los pliegues de esta humanidad apagada, arrogante y amargada, arrogante-mente ignorante. Hace años que se sabe y se repite que desde la cannabis se extrapola combustible. No hay porque trabajar en las fabricas, es inhumano, es como traicionar a la vida. No estoy loca, soy una persona viva, nunca he creído a los 'ordenados', 'uniformados', ante era el Caos, era la perfección. El alma herida a muerte no se cura con una pastilla. 


mercoledì 2 giugno 2010

Chiacchere nel blog con gli antiberlusconiani


Tutto cambia, niente si crea e niente si distrugge... il fatto che tutto cambia lo dimostra il fatto che io siciliana, donna del sud dove ai miei tempi non ci era concesso uscire di casa da sole, nemmeno a trent'anni, a ginti parla, a ginti murmura... e via discorrendo, ebbene io donna siciliana vivo a Cuba e faccio quel cazzo che mi pare, se i tempi non fossero cambiati io non starei a Cuba, starei forse tra le sbarre di un convento, giacché sfiga sono pure zoppa, sempre lo sono stata, indi poscia per cui non avrei nemmeno potuto sognare di avere un marito, come se avere un marito fosse il massimo della realizzazione di una donna, in sicilia, intercalare pesante della parola ''Sicilia'', e quindi il convento era la unica soluzione ai tempi di mia nonna....

...e invece sono qui, nella Latino america, non sono sposata peró amo e sono amata, e ho due nipotini caribegni bellissimi, sono nonna, mi faccio le canne in libertá e non devo dare conto a nessuno, ho imparato a vivere con l'essenziale, non costa caro vivere se si smette di andar dietro al passato remoto.

...non siamo 'ancora' ai tempi di Platone, siamo ai tempi di oggi, dove finalmente le donne siamo libere, se lo vogliamo. Non si deve abbandonare una causa solo perché siamo pochi... siamo noi, che valiamo tantissimo, valiamo per dieci volte tanto noialtri... la filosofia ci porta a ragionare dai tempi dei tempi, dacché mi ricordo io dai pressocratici... ho capito che subito dopo la dittatura del proletariato era inevitabile arrivare ad uno Stato di conoscenza, e di conseguenza autocoscienza, sono certa che l'umano arriverá a quel livello, dove i Leader non hanno senso di esistere, dove le frontiere non avranno piu senso, dove gli umani saranno un unico mondo.

Il mondo cambia perché cosí é, tutto ció che é Potere é destinato a cadere, tutti gli Imperi del mondo sono cascati rovinosamente al suolo, molte bugie sono state raccontate a noi postumi, io le chiamo infarinature romanzate, la Storia é dentro di noi, ce la portiamo dietro nei nostri cromosomi, la memoria genetica...

Berlusconi tra breve fu, giacché mi sembra che abbia raggiunto una certa etá, e con la vita che conduce prima o poi gli viene un infarto...gli converrebbe mettersi in pensione...

Quello che trovo straordinario é che io donna sicula, di cinquant'anni, sto parlando con il mondo intero attraverso la rete, ci siamo conosciuti, sfatiamo questa orribile idea che incontrarsi é da stupidi.... non é vero, incontrarsi é filosofare, e grazie a questo ritmo di parole che sgorgano dal cuore di ogni uno si forma finalmente una grande e unica volontá a voler elevare il pensiero a livelli superiori, pensate a tutta quella gente che non puó muoversi dal letto, o dal carcere, la rete ci permette di comunicare lo stesso...io ho fiducia nell'oggi e nel cambio, magari me ne andró prima, peró ho seminato, i miei nipoti porteranno avanti l'avanguardia, io glielo stó insegnando...

giovedì 27 maggio 2010

rispondo all'invito di Marino Buzzi, abbraccio la causa con la mia penna.


...a Bersani e a tutti i poveri di spirito, compresi i borghesi della sinistra italiana:

In culo oggi no/ mi fa male/ eppure vorrei dialogare un po con te/ ché ho stima del tuo intelletto/ si puó supporre che ció possa bastare/ per chiavare in direzione della stratosfera. Jana Cerña, 1948.

Dopo aver letto questa Poesia, quando avevo 18 anni ('78) scoprii che ci avevano ingannati tutti a noi studenti di allora, 'Il cambiamento' era giá, nel 1948. 

Non mi spiegavo come mai l'educazione che ci avevano impartito era obsoleta e vergognosamente falsa. Alessandro Magno, Leonardo da Vinci, Artemisia Gentileschi e tutte quelle bugie su bugie che raccontano da duemila anni orsono...

Io trovo assurdo dare ancora (nel 2010) a queste persone cosí maledettamente bugiarde, per cui irriverenti... trovo assurdo dover parlare di ¿tendenze sessuali? Ma dico: siamo impazziti? 

Ma io quando avevo 18 anni, nel 78', alla domanda di mia madre: Dimmi, ti scongiuro se é vero che sei una puttana che va con tutti! Piangeva, si disperava, il paese piccolo, la gente mormora, la vergogna.... io a mia madre risposi che non avrei mai risposto a domande cosí volgari.... e me ne andai per sempre da casa. 

Non transigo ora che ho 50 anni, nessuno ha il diritto di offendere la libertá di essere. 

La pedofilia é un aberrazione causata dalla societá in cui viviamo, una societá schizofrenica, ama peró no, dí la veritá peró no, sii onesto e peró no, e le nostre testoline innocenti di quando eravamo dei cuccioli andavano da un lato all'altro come una pallina da tennis. 

Io sono molto arrabbiata e schifata per come mi hanno raccontato la Storia, sarebbe stata un'altra educazione il sapere che Alessandro Magno si era innamorato perdutamente del suo migliore amico...

Ci hanno mentito, non c'é che dire, e la cosa triste che oggi ancora dobbiamo essere testimoni di simili bassezze preistoriche... 

Io a certa gente non chiedo nulla, ma perché non ho nulla da chiedere, non ho nulla a che spartire, io non voto per questa gente menzognera, complice delle barbarie.

mercoledì 12 maggio 2010

desde un articulo del filosofo Napoleon Lizardo surgió un interesante carteo

GRANDEZA

Hoy a las 8:36

Mañana se presentará en Madrid una plataforma de españoles en defensa de la democratización de Cuba. Lo sé porque la he suscrito, junto con más de 60 personajes públicos, pensadores, artistas plásticos, académicos, escritores, directores de cine, actores, músicos, muchos de ellos primerísimas figuras dentro de su campo y además, y esto es quizá lo que más me gusta, pertenecientes a un amplio espectro de opinión.

Y digo que esa diversidad me gusta porque me recuerda los últimos años del franquismo, cuando el obvio derrumbe de la dictadura propició la creación de plataformas ciudadanas en apoyo del proceso de normalización política. Porque en los instantes finales es cuando más se necesita un empujón de toda la gente de bien, un acuerdo de mínimos que permita abrir la puerta de la libertad. Y, en la Cuba de hoy, ese acuerdo pasa por una elección fundamental entre democracia y totalitarismo. Algo tan sencillo y tan enorme como eso.

No cabe la menor duda de que la dictadura castrista va a caer. El problema es saber cuánto sufrimiento causará, cuántos sacrificios más exigirá, como un tótem bárbaro, antes de acabarse. Se acerca para los cubanos el momento de la grandeza, uno de esos críticos umbrales de la Historia que hay que saber cruzar para ganarse el futuro. Nosotros, en nuestra Transición, supimos hacerlo: la sociedad entera supo ser generosa y escoger la convivencia. Ahora hay que apoyar a los cubanos, hay que ayudarlos a desembarazarse cuanto antes de las ensangrentadas telarañas de un régimen inmoral y tan escandalosamente ineficaz en el que, por ejemplo, la zafra azucarera de este año ha sido peor que la de 1905. Y después, una vez derrumbadas las rejas de esa gran prisión que es la isla de Cuba, tendrán que aprender a entenderse y respetarse. Es un momento crucial. No los dejemos solos.

Carteo con el filosofo cubano Napoleon Lizardo

Los intelectuales de adentro deberían finalmente pronunciarse... Al parecer algunos los están haciendo...
Mas que a Castro, a mi me parece que el heroico Pueblo cubano no tiene agalla de admitir que quizás se equivocó en delegar a una persona, por 50 larguísimos años, el camino hacia la justicia social, en 11 años que viví a la Habana, (es importante especificar ya que hay muchas Cuba adentro de Cuba) me di cuenta que la mayoría del Pueblo apoya la estrategia del orgullo, es un echo que los cubanos son los únicos en el Mundo que están dispuestos al sacrificio extremo para apoyar la política social de su gobierno...es duro admitir: nos equivocamos... 
Yo creo que en el nuevo milenio no se deberían tolerar las uniformes, de cualquier tipo, sea religiosa que militar...
Como dijo un filosofo de otros tiempos: no estoy de acuerdo contigo, pero estoy dispuesto a morir para defender tus ideales (si esas ideas tuyas tienen a que ver con la Libertad, porque la Libertad ES la libertad y es sagrada... añado yo).
Yo firmé.

Carteo con el filosofo cubano Napoleon Lizardo


Magistral Anna, me sorprende tu inteligencia; claro que es una tesis la que manifiestas, que me motivaría a oponerla a otra, pero aún así me dejas estupefacto. GRACIAS A TODOS. Ah, la proposición que haces sobre los uniformes es algo catártico; en verdad, muy buena idea.

Carteo con el filosofo cubano Napoleon Lizardo

Me había olvidado decirte, Napoleón (me gusta más con el acento en la O) que escribes que me encanta leerte, eres como un pozo de agua en el desierto, pero no un espejismo, un escritor que me da la impresión que si me pego a su vena a la manera de los murciélagos puedo chupar sabiduría hasta saciarme... es un honor para mi escucharte, necesitaba de un filosofo como tu, hace 11 años que escucho una sola campana, tengo la exigencia de oír el otro toque, porque por lo contrario es como querer detener por 50 años la música binaria, la que nació por consecuencia del latido del corazón...

No se puede jugar a tenis si las dos partes no están posicionados cada cual en su jefatura... que gane el mejor, el más recto, el más disciplinado consigo mismo... 

El respecto y el amor son importantes, estoy indignada por lo que sucedió en la dicha época donde se consumió la Operación Piter Pan...
Me pegue a Cuba y a su Causa cuando tenía 14 años... me agregue a esa Causa porque me pareció la Causa mas justa del mundo... aprendí en el recorrido de los días que pasan lentos que los humanos son los humanos, se equivocan, todos los re-gimes son de origen patriarcales, no sirven, es un echo real, el único' real' de lo cual admito la presencia, los otros reyes ofenden mi inteligencia...No, Fidel no es un dictador, Fidel tuvo un Pueblo que lo apoyó porque admitir lo contrario significaría admitir que todo el Pueblo cubano es bobo... o peor docil... naaaaa... ni si viene el Dios, en lo cual no creo, a decirme-lo, me la trago... Los cubanos creyeron en algo... mano.. mano que pasaba el tiempo, aquello se apretaba más y más... muchos quisieron irse... la diaspora cubana empezó entre familias, entres hermanos, entres padres y hijos, el mundo estaba cambiando otra vez... cayó el muro de Berlin... ecc... 

El orgullo cubano típico de los cubanos, fue lo que lo mandó todo a la borda, el orgullo del caudillo Fidel, que desde el alto de su pedestal ora y dicta sentencias por horas seguidas, no les importan los zapatos de sus vecinos, el tiene a los pies Nike... el puede...¿ el embargo? 
El orgullo de la gente cubana que ni hablar de decirle a su querido jefe en jefe que algo anda mal, ¿compañero? La Revolución falló porque se alejó del ser humano... La Revolución de entonces fue fácil inculcarla, era mejor ir a la escuela que estar desnudos en la calle... 

Tiempos de mierda llegaron, Obama quiere el monopolio de la lucha contras las ''drogas'', otro golpe a Evo Morales, me parece...¿ que esperan a liberalizar todo? ¿Porqué tengo que soportar a que se venda el alcohol libremente y la marihuana, que NO ES una droga, debe ser tachada de droga pesada?¿ Lo sabe la gente que desde la cannabis se hace combustible? Si Fidel quería de verdad contrastar a los Poderosos debía haber visto esa ley del 1932 en contra la cannabis, si estudiaba bien todo el relato del porqué se hizo esa ley se iba a dar cuenta que fue solamente una cuestión de intereses mundiales: se les iba a caer todo el puto negocio que hicieron con el petroleo... pues quien quiere saber más de esto que investigues, yo lo hice...

Si no creyera en la Revolución no estaría aquí escribiendo... si escribo es por algo, ya basta con la hipocresía, si escribo es porque creo que puedo hacer algo con respecto al cambio necesario a los tiempos en los cuales vivimos, falta conocimiento, la Historia no nos la contaron así como pasó... 
Fidel Castro cae del pedestal, porque así es la vida, no es necesario gastar energías en el rencor... el también vive en el rencor, por eso falla su point...

mercoledì 5 maggio 2010

L'eroico Berluska?

Oggi volevo parlare di Pancho Villa, ch'è morto nel 1923 e che dieci anni prima si fece costruire un mausoleo di dimensioni mastodontiche stile spagnoleggiante messicano dove non fu ivi sepolto perché il Governo gli confiscó ogni bene...'all'eroico' Pancho Villa...(lo metto tra virgolette perché ritengo che sia ironico chiamare Eroe qualcuno che ha ammazzato centinaia di migliaia di persone... (un amico mio un giorno mi disse: se ammazzi una persona sei un assassino, se ne ammazzi dieci sei un serial killer, se ne ammazzi a centinaia sei un eroe...)

Oggi peró volevo parlare anche di Berluska, che si fece costruire un mausoleo, dove chissá se ivi verrá sepolto...quando scoppieranno le centrali nucleari che vuole piazzare in Italia con il gelido Putin.

Riflettendo, sono molti quelli che si son fatti erigere mausolei, Re, Faraoni, Capi di Stati sparsi qua e lá, e del resto nella nostra bella Italia ce n'é a iosa di mausolei ormai divenuti patrimonio storico mondiale...

Ecco qual'era l'inquietudine di oggi, mi domandavo: chissá se in un futuro lontano anche il mausoleo di Berluska arriverá sui libri di Storia cosí come arrivarono a noi i mausolei faraonici, cosa penseranno i posteri di un uomo che fu colpevole di contaminare l'ambiente con il nucleare e fece strage di centinaia e centinaia di esseri umani?

domenica 25 aprile 2010

Fuoco con fuoco

In questi giorni mi sono caricata di tutto un po, anche della rabbia di molti, per tutto quello che succede, attorno, dentro e fuori da noi, che a volte rimaniamo inebetiti fronte a fronte alla realtá, frente a frente si direbbe in cubano, mi piace questo termine. 

Fa comodo tirar fuori lo scandalo pedofilia preti adesso, (é da anni che sparuti adulti giocano al ''dottore'', o no?), cosí ci si allontana per un attimo da quella che è la realtá nuda e cruda: il mondo è pieno di pedofili, stupratori, profittatori, volgarissimi individui ai quali si da sempre uno spazio plateale, chissá perchè?
Nessuno s'accorge che forse il problema è a monte? 

Non ci si accorge mai dei bambini sino a quando ce li violentano, allora si che forse addolorati muoviamo il culo e la mente... I bambini ci osservano a noi adulti, e loro sarebbero quelli che ci, (forse) assisteranno quando saremo tutti noi, adulti di oggi, i vecchi decrepiti di domani. 

Come è possibile che ancora oggi ci siano bambini che muoiono di fame in tutto il mondo e che ci siano ancora madri che mandano i loro figli alla guerra, e che ci siano padri che non sono capaci di difendere la loro prole per cui imbracciano fucili pensando di fare la cosa giusta, come è possibile che si costruiscano armi ancora, come è possibile che esiste la religione che ancora oggi commette genocidi in nome di un dio inventato, come è possibile che ci sia gente che si sposi ancora dentro quelle sporche chiese, come è possibile che si festeggi qualcosa ch'é stato motivo di stragi millenarie, come è possibile che ancora si permetta a esseri cosí volgarmente immondi come Berluskoni di essere padroni dei desideri di un popolo, come è possibile che non si riesca a vedere dove sta la menzogna, Obama non si scusa per il genocidio commesso in Armenia, il Papa non si dimette, invece di insozzare con la sua opulenta germanica presenza il pensiero aulico dell' individuo pensante, che siamo tutti noi, che sappiamo perfettamente cosa è bene e cosa è male... Come è possibile che in nord europa si mangiano le banane, come é possibile che nella latinoamerica sfruttano indigeni e avvelenano il sangue dei loro figli nelle bananiere nord americane e europee, come è possibile che si metta al dito o al collo diamante raffinato, come è possibile che uomini-schiavi lavorino sotto terra e muoiano senza vedere mai la luce per tirar fuori catene dorate che donne e uomini vanitosi metteranno nei loro corpi assenti...in bella vista, per attirare l'attenzione, in un pensiero bunker, legami, legami di ogni tipo, come è possibile ancora... e tutte le atrocitá che si concatenano una dopo l'altra in ogni anfratto della terra, come é possibile ancora...

¿¿¿¿¿?????

Tutti siamo stati bambini, gli adulti della storia nostra non ci hanno mai raccontato la veritá, fa comodo stare legati alla sedia, l'ignoto fa paura fradicia dentro le menti volute mediocri da presenze oscure irraggiungibili, poteri occulti in mano di pochi strafottuti ricchi e straricchi, che pensano che solo un movimento è quello che si deve seguire: violazione, violazione, violazione sotto i nostri occhi, capaci di star zitti nella maggior parte dei casi...

Ho visto silenzi immutabili in troppe facce di adulti per credere che un Berluskoni ci sia arrivato dal celo, ops non ce n'eravamo accorti... ho visto adulti tacere di fronte all'evidenza di un peccato cosidetto mortale, lo ricordo, il pugno di mio padre quando gli dissi che lo zio mi aveva toccato il culo volgarmente... ricordo il sangue colarmi dal naso, non sono l'unica che ebbe sí tan brutta esperienza illogica. (intercalare cubano)

I bambini ci osservano, cosa ne esce fuori a copiare una sí brutta copia dell'umanitá?

giovedì 15 aprile 2010

Pedo

O peto, in italiano. 
Giuro traduco questo post anche in spagnolo, glielo devo a un'amica costaricense.
Sara, para ti.

Sono giorni che penso in qualcosa da dire sui fattacci di pedofilia scoperti d'un tratto e che quindi hanno sconvolto il mondo intero...

Sono giorni che penso e rimugino che dire, non capivo perchè non mi venisse l'impulso dettato dalla rabbia, dall'impotenza o da qualsivoglia reazione, in questi casi giustificata anche l'ira iraconda del coraggioso Achille che sicuramente avrebbe tagliato la testa al Papa...

...e poi ho capito, adesso, cosí, d'improvviso, che cosa mi bloccava dal vomitare, forse, parole innominabili sul mio foglio vitreo di questo post. 

Ma certo! 

Ho ricordato! Sono cresciuta in un collegio pieno di suore, a sette anni é difficile ragionare, si é ancora in fase di osservazione degli adulti. Ero lí perchè ero 'malata', tra virgolette ché stanno a significare che a quell'epoca tutto era tremendamente patetico che sfiorava il ridicolo.

Ebbene, una notte una suora giocó con me, con il suo crocifisso. Non ho brutti ricordi o traumi nascosti, a non essere che si vuole definire patologico il mio disgusto per tutto ció che è a forma di croce, scelgo sempre testa quando si tira una moneta...

Quello che voglio dire è, ma di che cazzo ci stupiamo ora? sono anni e anni e oserei dire duemila anni che subiamo le angherie di adulti deliranti che l'unica cosa che sono riusciti a fare è distruggere l'umanitá tacciando di peccato originale l'unica maniera che abbiamo per continuare la specie, ma si puó essere piu imbecilli di cosí? 

Ma dobbiamo citare ancora la tratta dei negri? (cadenza palermitana) la distruzione in massa dei nativi della latinoamerica, le famose guerre sante? La inquisizione? L'abiura all'omossessualitá? E ancora vi volete sposare? Ma insomma!!!

Ma quanti racconti ho sentito tra i miei amichetti di collegio! E quanti ne ho sentiti ancora fuori dal collegio, e ho cinquant'anni ora. La mia fu una giovinezza dove se chiamavo i carabinieri al telefono, pesantissimo, era di quelli neri della Sip, per denunciare mio padre che mi menava con la cinghia, mi rispondevano cosí: (cadenza catanese) é tuo paatreee, se ti da colpi magari te li meriti pure, e tu cosa hai fatto per fallo arrabbiari? Insomma che mio padre aveva tutto il tempo di finirmi durante sto dialogo assurdo al telefono con i carabinieri...

...non so cosa è peggio, farsi menare dal Papá o farsi violentare dal Papa?

Tutti sconvolti nel mondo, i preti pedofili, brrr... peró poca gente si sconvolse quando Papa Wattila fu complice della matanza di musulmani in ex Iugoslavia. Quanti bambini morirono? A chi cazzo glie ne fregava? Al Papa no di certo, visto che lui non andó a Sarayevo, il Dalai Lama si...

Pochi si ricordano di tutti gli scempi perpetrati dalla chiesa cattolica romana? io mi ricordo benissimo, e visto che ho vissuto a Cuba un po di anni, mi ricordo anche dell'operazione Peter Pan, migliaia di bambini strappati dalle mani dei genitori per farli finire schiavi nelle case dei ricchi americani... 

In nome del Signore, quale signore? chiedevo sempre, quando ero bambina. Che il Signore era un pedofilo lo sappiamo da mó, sennó spiegatemi cosa ci fa sto Signore in ogni luogo spiando a destra e a manca.... questo mi domandavo quando ero un'adolescente, mi dava fastidio sto Signore guardone...

E a quindici anni non credevo certo alle favole! E i preti si facevano fare le seghe dai ragazzetti valorosi, giá che si guadagnavano qualche soldino, erano cose d'altri tempi, odori di sacrestie, di candele spente la per lá, e organi celestiali, poveri uomini intonacati... ho sempre creduto che è proprio la chiesa che dovrebbe sparire. E cosí non ci sarebbero piu poveri cristi confusi. Sto Cristo in croce lasciatemelo dire é di una volgaritá inaudita, ma come si fa a dover sopportare questa statua insaguinata in tutti i luoghi del mondo? Ma dico? Ma siamo matti? La chiesa é masochista, non ve n'eravate accorti?

Che la nostra societá è una societá malata lo sappiamo da mó...altrimenti signori miei non si metterebbero tutti quei culi in vista nei programmi televisivi e poca cultura di contro, quasi zero, ma siamo nel 2010 per dio, oh! M'é scappato...

Una roba del genere non succederebbe mai nel mondo musulmano....non che io sia musulmana, per caritá, non credo a ció che gli uomini tramandano tramando, giá che sicuramente il passato degli uomini è segnato da vie sporche di sangue. La Storia ci insegna. Solo vorrei sottolineare che non si puo continuare a essere complici della menzogna piu grande della Storia del mondo. 

Di quello che dice il Signor Papa me ne sbatto altamente, la sua figura è offensiva apriori da secoli. I suoi sporchi gioielli sono impregnati di sofferenze inaudite, (immaginatevi di stare sotto terra a raccogliere lapislazzuli, e poi me lo dite se vi piacerebbe tenere al dito qualcosa di tanto meschino) bassezze immonde, stupri (ricordiamoci di Lucrezia Borgia, diamo lei pace), eccidi in massa, occultazione della veritá scientifica, (Galileo, Leonardo da Vinci...), conversioni forzate, ( I Celti del Nord Europa, i Negri d'Africa, gli indigeni Maya e Incas, gli Indiani d'America, gli Aborigeni australiani...  ricordarli tutti si fa fatica giá ché sono un'infinitá di storie orribili, di torture, di omicidi...

Mia madre era grata all'Istituto Don Bosco, e alle caritatevoli sorelle pie, povera ingenua, mica lo sapeva che tutta sta gente veniva sovvenzionata dallo Stato, a noi poliomelitici spendevano una misera e il resto alle casse del Signore... che scandalo successe allora... della pedofilia peró nemmeno a sfiorare l'argomento, altrimenti il papá violento ti sfiorava la faccia sino a farti sanguinare il naso...

non so cosa era meglio, se un papá violento o un papa pedofilo, ci sto ancora pensando...

domenica 11 aprile 2010

Sofferenze annunciate

Oggi voglio pubblicare sul blog un carteggio che ho avuto con una persona che ha visto e commentato un mio cortometraggio su Facebook:
G: Ho visto il video 'Libertad de movimiento' delicato e struggente tragico come i siciliani guardano la vita.
Risposta: Mi spiace dissentire da quello che dici, ma non lo considero un lavoro struggente come i siciliani, lo considero dirompente come i siciliani...e non è tragico, tragico è rimanere fermi e non far nulla solo perchè siamo convinti di non potere, Yamilet ci dimostra che possiamo fare tanto e molto di piu ancora. 
G: Ed anche questo è vero. Possiamo fare di tutto e molto di più. Il tragico di cui parlo forse è legato a mie esperienze personali con l'handicap e all' angoscia che mi prende pensando al futuro. Il video è molto bello comunque.
Risposta: Perché la mela si chiama mela? Perchè altri lo hanno deciso, io non ero presente a quella riunione, sicché l'handicap esiste nell'immaginario collettivo, tu sei G..., una donna, é l'unica cosa che devi sapere, il resto viene da se, segui il tuo istinto e non quello che ci impone questa societá malata di negativitá irreversibile. Non esiste l'handicap, esisti tu e io, qui e ora, stiamo parlando al mondo grazie alla tecnologia, e questo è un fatto straordinario davvero, si puó muovere il mondo solamente con una leva, basta volerlo. Te lo dico io che ho voluto mettermi in piedi e danzare, malgrado la gente dicesse che ero zoppa...stupidaggini del clero que ha lavorato bene per danneggiare i cervelli, la diversitá fa paura, non rientra nei canoni dell'usuale, del detto e comandato. Libertá di movimento è necessaria se vogliamo cambiare le coscienze, se tu cambi, tutto cambia magicamente attorno a te. Nulla è impossibile, la vita è.
G: Me l'ha detto Ilaria che eri una donna tosta e mi piace se ci vuole essere cazziata. Mi esalta constatare che gli uomini per parlarsi ci mettono niente. Mi piace entrare in contatto con il mondo diverso tramite questo aggeggio senza anima e animatissimo dalle voci del mondo. Questa mattina ho parlato con Ilaria che ancora doveva andare a letto. Ora mi trovo a contrastare con te che mi fai simpatia in meno di 10 minuti. Il clero avrà lavorato bene ma non con me che l'ho contestato all'età di 14 anni quando con Danilo Dolci ho capito che i santi stanno già bene in paradiso e che gli uomini hanno più bisogno sulla terra. Poiché ho 20 anni più di te ti voglio lasciare al pensiero artistico e creativo e non ti voglio raccontare che l'handicap e' fatto di corpo e sofferenza di madri dolenti e di uomini con gli occhi spenti. No non ne voglio parlare perchè ancora voglio credere che tutti gli angeli senza ali possano ancora camminare. Ciao. 
Non ho ancora trovato le parole per rispondere a G., la unica cosa che mi viene in mente è che nel mio passato di bambina e poi di adolescente e poi di donna l'handicap è stato sempre visto come qualcosa da nascondere, una mancanza grave, e questa convinzione io l'ho letta sul volto degli adulti di allora, appunto di quelli che ora hanno venti anni piu di me, per cui penso seriamente che se oggi abbiamo ancora sto problema del cazzo è perché allora forse gli adulti di allora hanno proprio lavorato male... questa è l'unica risposta che sento di dare agli anziani di oggi, si è seminato male, non si raccoglie nulla.

Sino a quando le societá di ogni Paese crederanno nell'esistenza della malattia mentale non ci saranno mai relazioni di rispetto tra gli individui, meno che meno di persone portatrici di immani sofferenze, como puó essere uno stato di handicap grave ignorato dalle autoritá competenti, come appunto i Comuni o le Regioni o i Governi, che li facciamo noi che siamo quelli che votiamo.

martedì 6 aprile 2010

Al popolo Saharawi del deserto di questo mondo a volte crudele.


Un oasi nel deserto
Era il quindici di aprile del 2008, ero nel deserto del Sahara, nell'accampamento di Dajila. Voglio dar voce a quello che scrissi allora, il popolo Saharawis ha bisogno di noi, é inammissibile che nel 2010 si constringa un popolo a vivere in condizioni all'estremo della sopravivvenza. Quello che mi ha affascinato é stato il vedere l'orgoglio di questa gente dolce e pacifica tra le pieghe dei veli da dove s'intravedevano sguardi carichi di dignitá e forza.

15/Aprile, Dajila, 2008
Ed oggi sono qui, nel deserto del Sahara, sto esattamente dove volevo stare giá anni fá, trenta, per essere esatti, e sono qui seduta nel buco del culo dell'Universo, sotto uno sparuto numero di palme dell'unica oasi di questo Popolo orgoglioso e fiero.

Non si tratta di quelle oasi che uno s'immagina con un piccolo laghetto e cammelli bevendo sino a saziarsi e odalische danzando con il ventre e campanellini ai piedi scalzi...La mia é un'oasi piccolina, non c'è acqua nemmeno a sognarla e come in un miraggio appaiono cinque pecore passeggiando unite, strettamente unite tra loro, mi guardano curiose, lo fanno come lo fa la gente di questo deserto, e gli uomini, che si prendono per mano quando passeggiano con i loro sahariani svolazzanti al vento caldo e avvolgente...che quando si presentano mi danno la mano destra una e una e un'altra volta ancora, e dopo aver sfiorato le mie dita dolcemente se la portano al cuore una e una e un'altra volta ancora...

...offrendomi poi questo pezzo di rena come fosse la cosa piu preziosa della Terra. E acqua dentro otri di pelle di capra, gli occhi brillano di gioia quando ti guardano bere con soddisfazione, il sole comincia a dare colpi secchi e tutto intorno luccica.

Non ci sono molti cammelli, in cambio ci sono moltissime mosche gentili che si posano leggere sopra il mio corpo, impercettibili lo fanno, una e una e un'altra volta ancora, e mi par intravedere le loro zampette posarsi sui loro cuori allegri.

E i bambini escono da scuola come tutti i bambini del mondo, giocherelloni e felici con i loro zainetti sulle spalle e i loro vestiti lunghi, si soffermano sotto le palme a giocare con le pietre e la sabbia del loro deserto. I passeri volano solinghi per poi incontrarsi in volo in numero di massimo due. 

Il vento caldo é come me l'ero immaginato, il freddo della notte meno.
Le case di mattone di sabbia color caffélatte e porte azzurro mare come gli occhi di cert'uni che mi guardano intensamente. É un popolo dolcissimo, mi sorridono a dieci passi dall'avermi raggiunto. Il loro osservare strabocca di semplicitá commovente., esiste il pericolo di innamorarsi, tutti sono allegri, nonostante posseggano solamente il cielo, la sabbia, le stelle e la luna menguante... s'intravedono le bocche carnose sorridenti ben disegnate e il vento ritorna per accarezzarmi una e una e un'altra volta ancora.



17 aprile, sotto la stessa oasi…
Sabbia, sabbia, sabbia, vento e sabbia sotto le 32 palme. Oggi ci sono un bel po di capre belanti, mangiano, alcune, corteccia d'albero. Cornacchie blu scuro volano rasente terra color noce tenue. Mulinelli portano seco fogliame secco e pelo di cammello ingarbugliato, gli scorpioni vanno per il loro cammino assolato.
Qui si vive a contatto con la terra, culo a culo con essa, tappeti azzurri e rosso sangue, cuscini di velluto scarlatto e blu oltre mare. Il Té preparato da mani sagge passa dalla teiera d'argento cesellata alla maniera delle mille e una notte a un bicchierino di vetro all'altro in numero di otto, un rito che si ripete  da mille e mille ore piacevoli passate a chiaccherare di tutti i fatti della vita.

Il primo sorso é amaro come la vita, il secondo é dolce come l'amore e il terzo é soave come la morte. Che fortuna passare per le tre stazioni di questa usanza. Sdraiati stiamo tutti, donne e uomini, di notte sotto le stelle, le posso toccare peró non  oso, non oserei mai sporcarle. Il silenzio é spesso, la luna mi copre di luce quanto basta  per permettermi di percepire sagome di case mormoranti. Il suono dolce dello scirocco porta con se eco di voci in lontananza. 

Oh! Anime sagge giá andate! Oh! dei passati, presenti e futuri, questa causa é piú grande di me, saró capace d'abbracciarla? Prima che si sfracelino queste pietre sabbiose color ocre cangiante, prima che i giovani si perdano per le strade del mondo, prima della fuga, prima, prima, prima che gli anziani se ne vadano per sempre. Dove potró incontrare altrimenti occhi cosí intensi?



M'inchino in direzione est, saluto il sole che se ne va e tornerá domani senza dubbio alcuno, saluto il Dio di qua, percepisco soddisfazione intorno a me, i miei ospiti si sentono onorati, e Lui sembra sorridermi benevolo...

É imprevedibile il vento, gira in vertiginosa danza invadendomi le narici e i veli del mio vestito che porto con orgoglio alla maniera dei Re del mio deserto, se non mi alzo adesso mi sotterra anche non volendo. Devo trovare la forza per camminare anche se faticosamente, chi si ferma è perduto, é perentorio muoversi, criminali sono quelli che ce lo impediscono, la pagheranno un giorno.

Ritorneró per salire sulla gobba di un cammello pacifico? Voglio ripercorrere da sola le orme del Leone del deserto, e quelle dei miei ancestri, siciliana sono e non mi pento, questa sabbia sottile arriva ogni giorno alle sponde della mia isola antica, il mio volto me lo dice che fúi anche nordafricana mille anni orsono...

Il sonno mi vince alle due del pomeriggio, cous cous e carote con cipolle e carne di cammello che non voglio mangiare assolutamente, non posso ingurgitare un fratello cosí simpatico e utile, mi salverá la vita un giorno, si ricorderá di me, posso starne certa. Le mosche non mi lasciano dormire, non vogliono, hanno tutta la ragione, mi rimane poco tempo per godere di questo velo Saharawi nero cinese, il velo degli uomini che mi sono messa in testa alla maniera dei Berberi. 

Ridono di me i bambini al vedermi passare per la strada polverosa , mi hanno spiegato perché, rido con loro, giustífico la mia elezione, é molto piu pratico muovermi, le donne vestono pomposo, e il mio bastone non lo tollera, inciamperei su me stessa una e una e un'altra volta ancora.

domenica 4 aprile 2010

cuento fronterizo

Les contaré que ayer estaba en la frontera con Panamá haciendo la cola para timbrar el pasaporte. 

Estaba en medio de la nada absoluta, en la pobreza extrema, seas de los hombres que de la naturaleza. Me dividía desde Costa Rica un río sucio y un puente de madera de 200 metros de largo del siglo de la pipa, donde pasaban camiones de enormes dimensiones y gente de a pié de varios Países del Mundo que no osábamos mirar para abajo ya que por lo contrario no íbamos a dar un paso más hacia delante de tan terrorífico se veía aquello. 

Al rededor polvo y hambre y perros sarnosos y caras de militares de fronteras estilo panameño que lo miraban a uno con ojos de perros fronterizos encabronados, las únicas diversiones eran las tiendas panamericanas llenas de pacotilla china, norteafricana y canadiense, americanadas, como les decimos nosotros los sicilianos... 

Mientras estaba en cola se me acercó un niño pidiéndome la caridad, era un niño cholo, como le dicen aquí a los indios, de seis años de edad, muy simpático y insistente en sus plegarias, le dije que en la vida uno no debería nunca degradarse pidiendo la caridad, me miró sorprendido, pasamos un ratito untos. Nos reímos muchísimo y nos hicimos amigos, se llama Julio... 

Después nos perdimos de vista y al rato lo vi de lejos en medio a una multitud de gente, en las manos tenia una caja de madera, de esa con lo necesario para limpiar zapatos, lo llamé a voz alta, Julio, Julio, en medio de la muchedumbre, cuando me vio se precipitó corriendo hacia mi con una sonrisa a todos dientes, nos abrazamos y me dijo: ¿ves? seguí tu consejo, pero toda la gente tiene chancletas o zapatos de tenis, lo que funciona es que aunque no les limpio nada me dan dinero. ¿Es eso pedir la caridad? 

Le contesté que quedaba demostrado que a no ser patéticos se gana más, y el me dijo que era cierto, ya que ese fue el día en que ganó más dinero que nunca. 

Nos saludamos como dos compadres de toda la vida y se fue corriendo feliz hacia su destino y yo me quedé fascinada mirándolo y quedándome en el mio... fue extraordinario ver como un niño tan pequeño cargaba con descomunal alegría la injusticia de los hombres adultos. 

mercoledì 31 marzo 2010

Che tristezza!



É triste dover dar ragione alle convinzioni di Leonardo Sciascia.

Non ho nulla da aggiungere, i risultati delle elezioni amministrative in Italia, non nascondo, mi hanno delusa tantissimo, che posso dire? Leggete le parole di Leonardo Sciascia, per chi non lo conoscesse, uno degli scrittori piú importanti del nostro secolo passato. Cito le sue parole tratte dal libro 'La Sicilia come metafora', intervista di  Marcelle Padovani datata 1979:

"... Dal momento in cui l'essere 'Balilla' non fu piú un peso per me, il fascismo era come se non esistesse. La gente sembrava viverci come dentro la propria pelle. E le diró questa - per me terribile - veritá: ancora oggi credo che una buona parte degli italiani (di destra, di sinistra o di centro) vivrebbe nel fascismo come dentro la propria pelle. Magari dentro a un fascismo meno coreografico, con meno riti, con meno parole: ma fascismo. Un regime che non dia la preoccupazione di pensare, di valutare, di scegliere... Mettiamoci davanti ai resultati elettorali di questi trent'anni di democrazia: praticamente, una specie di istinto, qualcosa di simile a quello che per i tedeschi Goethe chiamava 'istinto pecorile' ha guidato gli italiani alla ricerca e invenzione di un regime. Il 'Compromesso storico' per cui effettivamente la maggioranza ha votato nelle ultime elezioni, si provi a vedere cos'é nella mente di coloro che l'approvano: un regime in cui, finalmente e durevolmente, i due piú grandi partiti arrivano a una gestione unitaria del potere precludendo ogni alternativa ed esautorando ogni opposizione. Finalmente tranquilli, finalmente irresponsabili, finalmente non costretti a pensare, a valutare, a scegliere...Ma questa è una divagazione."

domenica 28 marzo 2010

Dalla selva del Costa Rica oggi voglio scrivere in Italiano


Sono contenta oggi, una scrittrice ha risposto subito alla mia lettera di richiamo, Rita Pani, é sarda, una isolana come me. Che bello esserci, perchè di questo si tratta.

Mettetevi nei panni di una nonna come me, con due nipotini di pelle negra, li amo piu della mia stessa vita. Motivo sufficente per giustificare lo schifo che provo per tutta quella gente che si permette di offendere i miei cuccioli. 

Tempo di elezioni: ''Non posso tollerare la idea che oggi in Italia vincerá ancora una volta la idiozia totale.''

Sento di dire che tutti quelli che oggi voteranno per le file del premier del nostro Governo o sono completamente accecati dal nulla assoluto, o sono davvero esseri senza un briciolo di buon senso. 

Parole come: ' Volete che l'Italia si riempi di extracomunitari?; sono parole offensive, offensive per gli individui che partono fiduciosi verso altre terre per cercare di migliorare la propria condizione molto spesso disumana, e non esagero quando parlo di disumanitá. 

L'occidente ha strozzato il sud del mondo, dovremmo chiedere migliaia di volte scusa invece di continuare a mietere odio...

Mi é piaciuto molto l'incontro avvenuto al Paladozza di Bologna, Rai per una notte, abbiamo bisogno di gente come Santoro, come Travaglio, come Monicelli, come Daniele Luttazzi, come Benigni e come tutte quelle e quelli che erano lí a difendere un diritto che non si DEVE infrangere, la Libertá d'espressione.

Per tornare alla scrittrice che viene da un'isola come me che sono siciliana, Grazie Rita per avermi risposto, se tutti facciamo cosí possiamo auspicare davvero un cambiamento radicale, lo stesso auspicato e agoniato dal nostro Monicelli. 

Bisogna cambiare i linguaggi, ¡Adesso! Siamo tutti figli di questa Terra, nessuno ha il diritto di calpestare nessuno, tutti abbiamo il dovere di difendere questo concetto, potrebbe capitare anche a noi, in qualunque momento, di rimanere intrappolati nelle galere dell'ignoranza.

Ai miei nipotini racconteró senz'altro cosa ne é stato del suo avo africano, e mi spiace, ma gli racconteró la veritá. Che dolore doverlo fare! Sicuramente ci rimarranno di merda e purtroppo forse si insinuerá ancora una volta il tarlo della vendetta, dettata dall'orgoglio, dalla rabbia per le ingiustizie subite.

Aiutatemi a trovare le parole per raccontare loro una Storia infame senza ferire i loro cuori puri.