domenica 11 aprile 2010

Sofferenze annunciate

Oggi voglio pubblicare sul blog un carteggio che ho avuto con una persona che ha visto e commentato un mio cortometraggio su Facebook:
G: Ho visto il video 'Libertad de movimiento' delicato e struggente tragico come i siciliani guardano la vita.
Risposta: Mi spiace dissentire da quello che dici, ma non lo considero un lavoro struggente come i siciliani, lo considero dirompente come i siciliani...e non è tragico, tragico è rimanere fermi e non far nulla solo perchè siamo convinti di non potere, Yamilet ci dimostra che possiamo fare tanto e molto di piu ancora. 
G: Ed anche questo è vero. Possiamo fare di tutto e molto di più. Il tragico di cui parlo forse è legato a mie esperienze personali con l'handicap e all' angoscia che mi prende pensando al futuro. Il video è molto bello comunque.
Risposta: Perché la mela si chiama mela? Perchè altri lo hanno deciso, io non ero presente a quella riunione, sicché l'handicap esiste nell'immaginario collettivo, tu sei G..., una donna, é l'unica cosa che devi sapere, il resto viene da se, segui il tuo istinto e non quello che ci impone questa societá malata di negativitá irreversibile. Non esiste l'handicap, esisti tu e io, qui e ora, stiamo parlando al mondo grazie alla tecnologia, e questo è un fatto straordinario davvero, si puó muovere il mondo solamente con una leva, basta volerlo. Te lo dico io che ho voluto mettermi in piedi e danzare, malgrado la gente dicesse che ero zoppa...stupidaggini del clero que ha lavorato bene per danneggiare i cervelli, la diversitá fa paura, non rientra nei canoni dell'usuale, del detto e comandato. Libertá di movimento è necessaria se vogliamo cambiare le coscienze, se tu cambi, tutto cambia magicamente attorno a te. Nulla è impossibile, la vita è.
G: Me l'ha detto Ilaria che eri una donna tosta e mi piace se ci vuole essere cazziata. Mi esalta constatare che gli uomini per parlarsi ci mettono niente. Mi piace entrare in contatto con il mondo diverso tramite questo aggeggio senza anima e animatissimo dalle voci del mondo. Questa mattina ho parlato con Ilaria che ancora doveva andare a letto. Ora mi trovo a contrastare con te che mi fai simpatia in meno di 10 minuti. Il clero avrà lavorato bene ma non con me che l'ho contestato all'età di 14 anni quando con Danilo Dolci ho capito che i santi stanno già bene in paradiso e che gli uomini hanno più bisogno sulla terra. Poiché ho 20 anni più di te ti voglio lasciare al pensiero artistico e creativo e non ti voglio raccontare che l'handicap e' fatto di corpo e sofferenza di madri dolenti e di uomini con gli occhi spenti. No non ne voglio parlare perchè ancora voglio credere che tutti gli angeli senza ali possano ancora camminare. Ciao. 
Non ho ancora trovato le parole per rispondere a G., la unica cosa che mi viene in mente è che nel mio passato di bambina e poi di adolescente e poi di donna l'handicap è stato sempre visto come qualcosa da nascondere, una mancanza grave, e questa convinzione io l'ho letta sul volto degli adulti di allora, appunto di quelli che ora hanno venti anni piu di me, per cui penso seriamente che se oggi abbiamo ancora sto problema del cazzo è perché allora forse gli adulti di allora hanno proprio lavorato male... questa è l'unica risposta che sento di dare agli anziani di oggi, si è seminato male, non si raccoglie nulla.

Sino a quando le societá di ogni Paese crederanno nell'esistenza della malattia mentale non ci saranno mai relazioni di rispetto tra gli individui, meno che meno di persone portatrici di immani sofferenze, como puó essere uno stato di handicap grave ignorato dalle autoritá competenti, come appunto i Comuni o le Regioni o i Governi, che li facciamo noi che siamo quelli che votiamo.

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