mercoledì 31 marzo 2010

Che tristezza!



É triste dover dar ragione alle convinzioni di Leonardo Sciascia.

Non ho nulla da aggiungere, i risultati delle elezioni amministrative in Italia, non nascondo, mi hanno delusa tantissimo, che posso dire? Leggete le parole di Leonardo Sciascia, per chi non lo conoscesse, uno degli scrittori piú importanti del nostro secolo passato. Cito le sue parole tratte dal libro 'La Sicilia come metafora', intervista di  Marcelle Padovani datata 1979:

"... Dal momento in cui l'essere 'Balilla' non fu piú un peso per me, il fascismo era come se non esistesse. La gente sembrava viverci come dentro la propria pelle. E le diró questa - per me terribile - veritá: ancora oggi credo che una buona parte degli italiani (di destra, di sinistra o di centro) vivrebbe nel fascismo come dentro la propria pelle. Magari dentro a un fascismo meno coreografico, con meno riti, con meno parole: ma fascismo. Un regime che non dia la preoccupazione di pensare, di valutare, di scegliere... Mettiamoci davanti ai resultati elettorali di questi trent'anni di democrazia: praticamente, una specie di istinto, qualcosa di simile a quello che per i tedeschi Goethe chiamava 'istinto pecorile' ha guidato gli italiani alla ricerca e invenzione di un regime. Il 'Compromesso storico' per cui effettivamente la maggioranza ha votato nelle ultime elezioni, si provi a vedere cos'é nella mente di coloro che l'approvano: un regime in cui, finalmente e durevolmente, i due piú grandi partiti arrivano a una gestione unitaria del potere precludendo ogni alternativa ed esautorando ogni opposizione. Finalmente tranquilli, finalmente irresponsabili, finalmente non costretti a pensare, a valutare, a scegliere...Ma questa è una divagazione."

1 commento:

  1. Lettera corsara da un paese svergognato

    Mentre il mondo cerca nuove strade e nuovi modi per rinnovare la società, il bel-paese rivanga il baule delle proprie infelicità per metterle su un piedistallo con motivo di orgoglio.
    Come verrà visto questo periodo nel futuro? quando penso all'uomo che rappresenta tutto questo mi pare di riconoscergli uno strano attributo. Berlusconi ha dato al suo popolo il diritto ed il piacere di non vergognarsi. Non vergognarsi di essere razzisti, misogini, conformisti e reazionari. Non vergogniamoci di odiare il prossimo, è un sentimento normale! Non vergogniamoci di desiderare ragazzine di 17 anni quando ne abbiamo 70, non vergogniamoci di rubare e di arricchirci, di sfruttare il prossimo, di essere ignoranti...
    Questa è la libertà che il primo ministro ha regalato al "suo" popolo. la libertà di essere ignoranti e individualisti.

    firmato l'esiliato manuel

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